Come riconoscere un tappeto annodato a mano?

DesignMateriali e tecniche Set 08.2022

Quando si tratta di dover valutare la qualità e il valore di un tappeto è fondamentale sapere quali aspetti andare ad analizzare, in modo da verificare il tipo di materiale e le tecniche di lavorazione usati.

Tra le varie tecniche che si possono utilizzare, quella dell’annodatura a mano è quella che permette di ottenere i tappeti di maggiore qualità. Ma come si riconosce un tappeto annodato a mano soltanto osservandolo?

Perché è importante saper riconoscere i tappeti annodati a mano?

L’acquisto di un tappeto di lusso è un vero e proprio investimento. I modelli più eleganti e prestigiosi hanno un prezzo importante e sono destinati a durare per molti anni. Prima di procedere con il loro acquisto, è però bene verificare l’effettiva qualità del prodotto ed evitare di spendere più del valore reale del tappeto.

Dunque, come riconoscere un tappeto annodato a mano? Stimare il valore di un tappeto creato a mano da un maestro annodatore non è semplice. Il prezzo è influenzato da vari aspetti: l’età del tappeto, se si tratta di un modello antico, i materiali usati, il design e la lavorazione.

L’elevato valore dei tappeti annodati è dovuto al fatto che vengono realizzati interamente a mano, impiegando settimane o mesi di lavoro e coinvolgendo manodopera esperta. Il tempo impiegato per la lavorazione e le competenze degli artigiani annodatori fa aumentare il valore, e di conseguenza il prezzo, del tappeto.

Fare un’analisi preliminare del tappeto, per verificare in che modo è stato lavorato, è un primo e importante passo per stabilire se si tratta di un autentico tappeto annodato a mano, se si tratta di un tappeto tessuto a mano o se si ha a che fare con un tappeto lavorato a macchina e che è stato rifinito per assomigliare a un tappeto annodato a mano. Le differenze tra i tre prezzi non sono lievi.

Un tappeto potrebbe anche essere stato ottenuto tramite la tessitura delle fibre. Questo genere di tappeto si riconosce per il suo spessore minimo e per l’assenza del vello. La struttura dei tappeti di tipo Soumak o kilim, ad esempio, è molto diversa rispetto a quella di un tappeto annodato a mano. E anche un occhio inesperto potrà facilmente cogliere le differenze.

Come riconoscere un tappeto annodato a mano dall’analisi del vello, delle cimose e delle frange

Già a un primo sguardo, si possono cogliere degli importanti indizi per sapere se siamo di fronte a un tappeto annodato a mano o a un tappeto ottenuto con una lavorazione automatica.

Il vello dei tappeti annodati a mano può avere delle imperfezioni o delle irregolarità, che sono dovute alla lavorazione manuale, mentre il vello dei tappeti fatti a macchina è perfettamente uniforme.

Le cimose del tappeto, vale a dire le estremità che in un tappeto rettangolare solitamente si trovano sul lato lungo, in un tappeto annodato a mano sono prive di cuciture. Le cimose rappresentano infatti le estremità orizzontali dell’ordito e fanno parte della struttura più interna del tappeto.

Lo stesso discorso appena fatto per le cimose vale per le frange, vale a dire le estremità verticali dell’ordito. Le frange possono essere più o meno lunghe, le loro fibre possono essere leggermente intrecciate o slegate, ma in ogni caso non presentano cuciture. Nei tappeti lavorati a macchina, le frange sono un semplice elemento decorativo e vengono spesso cucite alle estremità del tappeto al termine della lavorazione.

Analizzare il retro del tappeto

Si possono dare altri consigli su come riconoscere un tappeto annodato a mano? Certamente. Se ne hai la possibilità, analizza con attenzione anche il retro del tappeto. Dall’osservazione della parte posteriore del tappeto, è infatti possibile ottenere delle preziose indicazioni, che servono a valutare la qualità del tappeto e a riconoscere un pezzo annodato a mano da uno fatto da una macchina.

Anche solo piegare leggermente il tappeto tra le dita fornisce delle indicazioni importanti. E cioè? Un tappeto annodato a mano non oppone resistenza e tra le dita risulta uniforme, senza che si formino solchi sulla superficie. In un tappeto lavorato a macchina, invece, solitamente il suo vello si piega, seguendo delle linee, e risulta più rigido.

Quando si realizza un tappeto in maniera manuale, la lavorazione crea sul retro del singolo pezzo delle linee verticali, che rappresentano la disposizione dei nodi. Al contrario, nei tappeti lavorati a macchina, solitamente sul retro del pezzo i nodi hanno una disposizione su linee verticali.

Girando il tappeto è anche possibile osservare la struttura del nodo e il retro del disegno. In un tappeto fatto a mano, si possono distinguere i singoli nodi e si può vedere nitidamente il disegno. In un tappeto fatto a macchina, il retro del disegno può risultare meno visibile e non si possono osservare i singoli nodi agganciati all’ordito. A volte, inoltre, nei tappeti lavorati a macchina, sul retro viene fissata una tela, che impedisce di valutare la struttura dei nodi. Anche questi particolari sono dunque utili a capire come riconoscere un tappeto annodato a mano e a distinguerlo da un pezzo lavorato in altro modo.

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