Samuele Mazza

Samuele Mazza è un personaggio interdisciplinare, un dandy contemporaneo, un inguaribile “curioso”. Scrivere di lui richiede un certo sforzo letterario. Il personaggio si è sempre mosso seguendo i macro fenomeni culturali che hanno caratterizzato il nostro tempo.

Negli anni ’80 (giovanissimo) si è dedicato, con successo, al business della moda: “Mi sono occupato di moda, quando questa rappresentava un fenomeno evolutivo… Ho smesso di lavorarci quando il fenomeno stava per essere dominato dai fondi di investimento e quindi diventare un prodotto, incentrato sulla grande distribuzione e non più un fenomeno di culto” afferma Mazza.

La sua innata trasversalità e la necessità di esperienze successive lo proietteranno attraverso la realtà atlantica tra Milano e New York, dando vita negli anni ’90 ad una corrente di eventi artistici orientati all’arte ludica. Scarpe, occhiali, cravatte, reggiseni, borse… “Ho cercato di creare arte da, oggetti che amo, e che fanno parte del mio immaginario personale, li ho interpretati artisticamente e quindi ho smesso di farli diventare oggetti di consumo “a breve termine” legati alle sfilate.

Volevo che questi oggetti diventassero “reliquie” testimonial di un tempo e di una generazione mia.Ho fatto uscire anche una serie di libri che hanno portato la moda da forma d’arte a teoria. – Made in Italy – realizzato per Electa Mondadori.

Una serie di libri sui maestri dell’industria della moda infatti: “mentre stavo lavorando all’impaginazione del libro su Versace, avvenne l’omicidio di Miami. in quel momento mi sentii investito da una responsabilità inaspettata, le storie dei vari personaggi di cui stavo scrivendo erano coinvolte in molto più della moda… in quel momento tutto il mondo scoprì un delitto di realtà omosessuale. Il mondo si rese conto del rapporto tra due uomini, due amanti, della connessione con interessi finanziari e miliardi… una saga “Made in Italy” più grande della soap opera americana: Dynasty”.

Sembra che per uno strano scherzo del destino, Mazza debba cambiare settore ogni decennio. Infatti all’inizio del 2000, Mazza si innamora della decorazione d’interni, grazie anche all’incontro con una persona che già lavorava nel settore; dall’arredamento di una nuova sede e ristorante, all’apertura di un negozio di mobili di design a Milano. Il primo spazio “Visionnaire”: “Volevo portare a Milano quello che ho visto in giro per il mondo e che non riuscivo a trovare nella città in cui vivo. Uno spirito e un modo di arredare liberamente, senza costrizioni e vincoli del borghese, senza cliché a cui Milano è incline. La mia proposta eclettica ha lanciato una nuova narrazione, un nuovo linguaggio urbano e non provinciale. Il nome “Visionnaire”, è diventato un marchio, e il concetto ha creato una vera e propria tendenza di mercato. IPE Cavalli, ha dato a “visionnaire” atteso, rapido e forte sviluppo. Mazza ha anche creato altre linee in passato per altri produttori, come: mobilidea, mill2 (collezione bagno), azienda leader mondiale della pietra Antolini Luigi, Verona. E per il 2011 sta per sviluppare “Colombo Couture”, per Colombo stile, “Quintessence” per Valdichienti, “Saint Babila” per Rivolta” e rimarrà ancora designer (non più art director) per Visionnaire di IPE Cavalli.

TUTTI I TAPPETI DI Samuele Mazza